martedì 28 settembre 2010

Colchicum autumnale


Buongiorno a tutti! tornata da una breve ma bellissima vacanza in Val d'Aosta, mi appresto ad aggiornare questo blog, dato che è da un pezzo ormai che non mi faccio viva ^-^....
L'autunno finalmente arriva e si fa sentire [gli amanti dell'estate non me ne vogliano...], con i suoi temporali scuri che si alternano a giornate secche e ventose,col cielo azzurro e terso. 
E così è giunta l'ora di parlarvi del Colchico autunnale, una splendida pianta erbacea bulbosa della famiglia delle Liliaceae, che in autunno colora di rosa i prati e le praterie collinari e montane. 


Il Colchico è diffuso nel Nord Italia fino alla Toscana e il suo nome deriva ovviamente dalla sua principale zona di origine, l'antica Colchide, regione affacciata sul Mar Nero nella quale questa specie era un tempo diffusissima. Il nome della specie invece "autumnale" sta ad indicare ovviamente il suo periodo di fioritura.
Il Colchico produce in primavera le foglie, dopodiché queste seccano e si staccano dalla pianta per lasciar spazio alla produzione del fiore. 


Molto simile al Croco, non deve essere confuso con questo per la sua elevata tossicità. Una sola pianta infatti, se ingerita, può provocare seri disturbi all'organismo, e in grandi quantità può essere anche letale.
Si pensi che in Francia veniva chiamata "erba ammazza cane" e che i montanari la chiamano da sempre "erba del mal di testa". Anche il bestiame evita meticolosamente di mangiarne le foglie fresche. Solo alcuni ovini ne vanno matti ed è infatti sconsigliato vivamente di berne il latte.
Il principio attivo responsabile di ciò è la colchicina, alcaloide tossico inibente della divisione cellulare con la quale un tempo, in bassissime dosi, venivano preparati medicamenti contro la gotta e diuretici. Ancora oggi viene utilizzata in alcuni medicinali che ovviamente vanno somministrati sotto strettissima prescrizione medica.


State tranquilli, oggi non ho preparato una ricetta a base di colchico :) ma dei muffin integrali ai mirtilli, dolcetti leggeri e perfetti per questa stagione, che per il loro colore roseo ben si sposano con i Colchici autunnali.

Muffin integrali ai mirtilli


Questi muffin sono nati a caso, senza seguire una ricetta ben precisa, appena sfornati non mi hanno proprio convinta, ma poi assaggiandoli devo dire che mi sono piaciuti molto. Ottimi con gelato alla panna, crema pasticcera o panna montata .


Per 12 muffin:
100 g di farina 0
100 g di farina integrale
90 g di zucchero di canna
1 cucchiaino di lievito per dolci
250 g di yogurt ai mirtilli
1 uovo
50 g di burro sciolto
172 bicchiere di latte

Miscelate le due farine, unite zucchero e lievito. A parte amalgamate yogurt, uovo, latte e burro.
Unite ingredienti secchi ed ingredienti liquidi, mescolate velocemente il tutto e dividete il composto negli stampini imburrati per i muffin.
Infornate a 160° ventilato o a 170° normale per circa 25 minuti.


Io ho aggiunto dei semi di sesamo in superficie e una spolverata di zucchero di canna, ma potete semplicemente spolverarli con zucchero a velo a fine cottura.


venerdì 10 settembre 2010

Plumcake pere e cioccolato


Come potrete ben immaginare la sfilza di ricette di verdure che vi ho voluto propinare è finita. Ma tanto lo so che prima o poi ricomincerò, mi piace troppo la verdura!
Questo è il mio primissimo plumcake, era molto buono, di fatti non è durato molto, e alla preparazione con me c'era anche la Sere (finalmente il nostro Plumcake! lo aspettavi, eh?!). Vorrei solo far notare una cosa: invece che spaccarsi in cima, come tutti i plumcake, si è aperto di lato...e vabbè...come si suol dire non tutte le ciambelle escono col buco. Però era buono lo stesso!
Le pere sono degli alberi del mio orto, vi rimando quindi a Pyrus communis come pianta della ricetta, e chi se non lui, il Pero?! i fiori che vedrete sono proprio quelli degli alberi che hanno dato queste buonissime pere, non so che varietà sia, perché sono stati innestati da mio nonno anni fa, ma sono molto dolci e compatte, adatte per dolci e confetture.


Ingredienti:
200 g di farina 0
80 g di zucchero di canna
½ bustina di lievito per dolci
300 g di polpa di pere a cubetti
40 g di cioccolato fondente a pezzetti
125 g di yogurt alla pera (o bianco)
1 uovo
latte

Sbattete l’uovo con lo zucchero fino ad ottenere un composto schiumoso, dopodiché incorporate lo yogurt e amalgamate il tutto. Setacciate la farina con il lievito e aggiungeteli a poco a poco al composto di uova e zucchero. Se la pasta si fa troppo solida aggiungete del latte finché il composto non sarà morbido ma ancora denso.
Aggiungete quindi le pere e il cioccolato, mescolate velocemente e versate il composto in una teglia da plum-cake imburrata ed infarinata.
Infornate a 150° ventilato oppure a 170 non ventilato, per circa ¾ d’ora.

martedì 7 settembre 2010

La Lavanda delle Alpi


Mi sono accorta che sta per finire l'estate e io non vi ho ancora parlato della Lavanda! Bene, porrò subito rimedio. Però vi voglio parlare di una Lavanda molto particolare, quella che cresce e fiorisce a 1800 m sulle Alpi Liguri, quella parte di Alpi più vicina al mare.


Lavandula angustifolia è una specie arbustiva perenne della famiglia delle Labiatae (quella di origano, rosmarino, timo e compagnia bella, per intenderci) che vive nelle garighe e lungo i pendii aridi delle coste mediterranee dal livello del mare fino a 800 m. Esatto, fino a 800 m. E allora perché sulle Alpi Liguri riesce a vivere indisturbata, anzi, profumatissima e rigogliosa come non mai?


Il fatto è molto semplice, ma ancora da accertare. Si pensa che la vicinanza al mare, il tipo di suolo e l'aria calda e secca che riesce a risalire fino al Monte Pietravecchia e al Monte Toraggio (il massiccio principale) creino le condizioni ambientali ideali per la vita di alcune specie vegetali che altrimenti crescerebbero solo a quote molto inferiori. Infatti qui troviamo anche il timo, l'origano e numerose altre specie di carattere strettamente mediterraneo e legate a clima mite e caldo.


Bene, tornando alla nostra Lavanda, in generale posso dirvi che è una delle piante più utilizzate in fitocosmetica da tutti i tempi, grazie al suo meraviglioso profumo. Da non dimenticare però le sue proprietà terapeutiche: infatti con la Lavanda si possono preparare infusi sedativi e antispasmodici, applicata esternamente  è cicatrizzante e antisettica, usata per curare reumatismi e bronchiti. Curiosamente, in passato veniva largamente utilizzata come antiparassitario, sopratutto contro le pulci.


E ora, visto che l'estate è quasi finita, vi lascio con le ultime ricette di verdura, per chiudere un capitolo.

Ancora melanzane?!?

Ebbene sì, ancora melanzane, il mio orto quest'anno è stato mooooolto generoso. Ma non temete, sono le ultime! Poi arriveranno le zucche, i funghi, le castagne e tutto quel che di più buono ci offre l'autunno. 
Concludo con due ricette: un classico assieme alle zucchine in padella e una un po' meno usuale, ma che io personalmente amo molto, con fagioli borlotti e salsa di pomodoro piccanti.

Melanzane e zucchine in padella all’aglio e basilico


Per 2 persone:
5 Melanzane lunghe piccole
6 Zucchine piccole
3 spicchi d’aglio
8 punte di basilico
olio extravergine
sale e peperoncino

Tagliate le verdure a cubetti; sbucciate e schiacciate l’aglio e fatelo scaldare in una padella con olio e quando l'aglio sarà dorato unite le verdure, salate e fatele cuocere a fuoco vivo per 20 minuti circa, rimescolando spesso e aggiungendo un goccio d’acqua di tanto in tanto. A metà cottura unite il basilico intero, lasciando qualche foglia fresca da aggiungere alla fine.
Mangiatele calde, come contorno per piatti di carne e pesce alla griglia.
Se vi avanza, il giorno dopo leggermente scaldate sono ottime per condire un piatto di riso o di pasta oppure come base di una frittata.


Borlotti e melanzane piccanti


Per 2 persone:
250 g di fagioli borlotti lessati
5 melanzane lunghe piccole (o due grandi)
250 g di polpa di pomodoro
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
pasta di peperoncini
olio extravergine
origano 
sale

Tagliate a cubetti le melanzane e la cipolla, fate soffriggere a fuoco vivo il tutto in una padella con un cucchiaio d’olio e lo spicchio d’aglio schiacciato. Quando le melanzane saranno ben appassite aggiungete il pomodoro, salate a piacere, mettete un pizzico d’origano e mezzo cucchiaino di pasta di peperoncino, abbassate il fuoco e lasciate andare per una decina di minuti. A questo punto aggiungete i fagioli e fate cuocere per altri 10-15 minuti.
Ottimi accompagnati da riso lesso e pane tostato integrale.


mercoledì 1 settembre 2010

Helianthus annuus, il signor Girasole


Ci sarebbero moltissime cose da dire su questa bellissima pianta. Per ora vi dico semplicemente che il Girasole (Helianthus annuus) è una specie annuale della famiglia delle Compositae, pianta di origine centro-americana che oggi viene coltivata in tutta la fascia temperata del globo. 


Grazie ai suoi semi si producono svariati prodotti, sia alimentari che fitoterapici che per l'alimentazione del bestiame. Ne esistono moltissime varietà, da quella nana a fiori molto piccoli a quella gigante (come quella che vedete in foto) che può raggiungere i 3 metri di altezza. 

[Particolare dei fiori tubulari del capolino]

La caratteristica più sorprendente dei suoi fiori è l'eliotropismo, cioè la capacità di seguire la traiettoria del sole nella volta celeste durante il giorno e di ritornare la sera a puntare verso est, dove il giorno successivo risorgerà il sole. Questo meccanismo è attivato da particolari cellule fotosensibile del pulvino, una struttura presente alla base del capolino che gli permette di ruotare in base alla quantità di luce che ricevono.

[Capolino secondario più piccolo]

I girasoli che vedete in foto sono piante di una varietà "gigante" che mi ha dato il mio ragazzo: hanno semi neri, rispetto alle altre che li hanno grigi venati di nero, e all'ascella delle foglie producono altri capolini minori che fioriscono scalarmente nel tempo.
Visto che è un pianta di origine centro-americana, oggi vi lascio due ricette dal vago sentore messicano.

Fagiolini, fagiolini, fagiolini...


Buon inizio Settembre a tutti! oggi è la volta dei fagiolini, personalmente li adoro e di fatti quest'anno ne abbiamo seminati tantissimi, da mangiare freschi e da surgelare per l'inverno.
Bene! visto che riesco a dedicare davvero poco tempo al blog, oggi vi lascio due ricette a base di fagiolini che fanno venire alla mente qualcosa di messicano: una con riso peperoni fagiolini e mais, l'altra fagiolini con una salsa a base di avocado e pomodori. Vi assicuro che sono entrambe molto buone, per il riso può confermare la Sere (se ci sei batti un colpo ;)), per l'altra...fidatevi di me!

Riso con fagiolini, mais e peperoni piccanti 


Per 2 persone:
170 g di riso
200 g di fagiolini
2 peperoni verdi o gialli
250 g di polpa di pomodoro
100 g di mais
1 spicchio d’aglio
olio extravergine
sale
origano
chili molto piccante

Tagliate i peperoni a pezzi piuttosto grandi, i fagiolini a tocchetti e tritate l’aglio finemente. Mettete il tutto in una padella con olio, salate, aggiungete origano e abbondante peperoncino e fate cuocere le verdure per 10 minuti. Dopodiché aggiungete il pomodoro e fate cuocere per altri 10 minuti. Aggiungete poi il mais e finite la cottura per altri 10 minuti, finché il sugo non sarà ben asciutto.
A parte fate lessare il riso e accompagnatelo poi col sugo piccante di peperoni e fagiolini.


Fagiolini al guacamole nostrano


Ingredienti:
Fagiolini
Pomodori maturi cuore di bue
Avocado
Basilico
Cipollina fresca
olio extravergine
sale

Niente quantità, qua si va a occhio. Indicativamente per un avocado ci vogliono 2 grossi pomodori cuore di bue e con questi potrete condire circa 400 g di fagiolini, però si può variare.
Fate lessare i fagiolini e scolateli al dente, lasciateli raffreddare.
Spellate i pomodori, tritateli grossolanamente e strizzateli un pochino per eliminare il liquido in eccesso. Tagliate l’avocado a cubetti e mettetelo in una scodella col pomodoro. Tritate finissima la cipollina, fate a striscioline il basilico e unite il tutto a pomodori e avocado. Salate, condite con olio e rimescolate bene il tutto.
A questo punto potete condire i fagiolini con questa salsa ligure-messicana.