Buongiorno a tutti, oggi dopo tanto finalmente ha smesso di piovere e potrò andare a raccogliere un po' di corbezzoli. Arbutus unedo, appunto, l'albero che fiorisce e ha i frutti contemporaneamente.
Non apprezzati da tutti, trovo che il significato del suo nome generico, "Arbutus", che significa arbusto amaro, non renda giustizia al gusto delicato dei suoi frutti, che sono leggermente amari, è vero, ma che se ben maturi hanno una dolcezza strepitosa. Ed anche il nome della specie "unedo", cioè "ne mangio solo uno" in latino, non si confà proprio con la mia abitudine di mangiarne un sacco, altro che uno solo!
Ma tornando alla pianta, il corbezzolo è un arbusto sempreverde della famiglia delle Ericaceae tipico della macchia mediterranea. La sua particolarità sta nella presenza contemporanea sui suoi rami di fiori e frutti: infatti, i frutti impiegano esattamente un anno a maturare, e quindi quando l'anno successivo si ha la loro completa maturazione, i nuovi fiori si preparano a dare i frutti per l'anno successivo.
Si narra che il Corbezzolo sia una pianta che protegge dalle streghe di San Giovanni. Un antica leggenda vuole che Proca, l'erede al trono di Alba Longa, ancora nella culla fu assalito dalle Strigi, donne malvagie trasformate in uccellacci con becchi rapaci e artigli ad uncino. Il bimbo era morente, così la sua nutrice evocò Carna, la ninfa protettrice degli usci, che battendo tre volte un ramo di Corbezzolo sulla porta e dando in pasto alle Strigi viscere di scrofa, riuscì ad allontanarle e a salvare il piccolo.
Oltre a questa virtù "magica", il Corbezzolo possiede proprietà antisettiche, astringenti e diuretiche. Quindi, mi raccomando, mangiatene più di uno, che vi fanno bene!
E adesso passiamo alla ricetta, che come questi frutti ha bisogno di una preparazione davvero moooolto lunga, ma vi assicuro, ne vale la pena: il pane di semola integrale.