lunedì 28 febbraio 2011

La Primula


Mi sono accorta di non aver mai parlato delle Primule...bene, oggi iniziamo con la più comune, ma non per questo meno bella o meritevole di attenzione.
Primula vulgaris è una pianta erbacea perenne appartenente alle Primulaceae. Come ben tutti sanno, è una delle prime a fiorire, dopo l’inverno, e i suoi bellissimi fiori gialli formano densi cespuglietti nel sottobosco e lungo i pendii ombrosi. E’ una specie piuttosto comune in tutta Italia ed è uso comune coltivare nei giardini e nei parchi suoi ibridi e sue varietà, dai fiori vistosi e colorati.


Sull’etimologia del nome non c’è molto da dire: va da sé che essendo una delle prime piante a fiorire il nome generico sia “Primula”, mentre “vulgaris” ci ricorda semplicemente che tra le Primule spontanee è ed è sempre stata la più comune.
Più curioso invece è un aneddoto secondo il quale Shakespeare nel suo “Racconto d’inverno” in una metafora recita “pallide primule che muoiono nubili”, metafora legata al fatto che all’epoca della loro fioritura gli insetti sono scarsi e quindi l’impollinazione per le Primule è più difficoltosa.


Un’altra storiella curiosa ci arriva dall’Ottocento: si narra infatti che il fortunato che riuscirà a colpire una roccia delle fate con un mazzetto di Primule vedrà aprirsi di fronte a lui la porta per il loro regno, ma solo se riuscirà ad azzeccare il numero esatto di fiori con cui comporre il mazzetto. In caso dovesse sbagliare, lo sventurato verrà perseguitato da eventi nefasti a vita [...direi quindi che non vale molto la pena  provare...]


Infine, questo semplice e delicato fiore è anche ricco di proprietà medicinali: può curare vertigini, nausea, palpitazioni ed emicrania e il “Vino di primula” favorirebbe una buona circolazione.


A questo punto vi lascio con un pane molto semplice ma gustoso e fragarante proprio come le nostre belle Primule, il pane di kamut

Pane di kamut


Il pane preparato con la farina di kamut rimane molto gustoso, dal sapore leggermente speziato e dolce. In più, la pagnotta che vedete qua si è conservata benissimo per alcuni giorni, senza mai diventare troppo secca, o con gusto di stantio. Forse anche merito della mia eccellente preparazione ;P....vabbè, passiamo alla ricetta, che è meglio!


Ingredienti:
300 g di farina di kamut
200 g di farina 0 di grano
1 bicchiere di latte
15 g di lievito di birra
sale
zucchero di canna grezzo
acqua calda [ma non bollente]

Setacciate le farine con un cucchiaio di sale sulla tavola per impastare e disponetele a fontana. Intiepidite il latte senza portarlo ad ebollizione, scioglietevi il lievito con 1 /2 cucchiaino di zucchero e versatelo al centro della fontana. Iniziate a mescolare il latte con la farina, aggiungete a poco a poco l’acqua e impastate il tutto fino a formare un impasto omogeneo e soffice, ancora leggermente colloso. Formate due palline, infarinatele per bene e disponetele su una teglia larga e foderata con carta da forno. Coprite le due palline con almeno due canovacci tiepidi e lasciate lievitare per due ore circa.
Trascorso il tempo di lievitazione, accendete il forno a 220° ventilato, infornate il pane e dopo circa 20 minuti abbassate a 200°. Lasciate cuocere per altri 20 minuti circa, o finché le pagnotte non saranno ben dorate in superficie.
Una volta sfornate, disponete le pagnotte su una griglia e lasciatele raffreddare.


[Come avrete potuto capire, le pagnotte erano due...qua ne vedete solo una perché l'altra, poverina, appena uscita dal forno è stata aggredita e a differenza di questa non si è affatto conservata per alcuni giorni!]


Vai a Primula vulgaris

mercoledì 23 febbraio 2011

Linguine ai moscardini e gamberi


Questo piatto è da sempre un mio cavallo di battaglia: la preparazione non è molto complicata, richiede solo qualche piccola accortezza ed è importante saper riconoscere il giusto punto di cottura dei moscardini. 


Per due persone:
200 g di linguine
350 g di moscardini         
8 gamberoni o mazzancolle
200 g di vongole con guscio
300 g di cozze con guscio
½ cipolla
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaio di pinoli
1 mazzetto di prezzemolo
1 rametto di maggiorana
1 rametto di timo
1 rametto di rosmarino
peperoncino
olio extravergine
vino bianco secco

Per prima cosa mettete le vongole in una bacinella coperte d’acqua fredda per almeno ½ ora [se avranno della sabbia all’interno in questo modo la rilasceranno].
Nel frattempo pulite le cozze, sbarbatele e mettetele in una pentola sul fuoco in modo da farle aprire. Una volta aperte, tenete una tazza di liquido, sgusciatele e mettetele da parte. Ripetete la stessa operazione con le vongole: fatele aprire, sgusciatele e mettetele da parte con le cozze, non è necessario tenerne il liquido di cottura.
Pulite ora i moscardini, tagliate la sacca a listarelle sottili e i tentacoli a tocchetti. Sciacquate i gamberi e privateli della testa.
Una volta preparati questi ingredienti, fate un trito con la cipolla, il prezzemolo e le altre erbe aromatiche. Tritate finemente l’aglio e mettetelo da parte [da aggiungere solo successivamente al soffritto, di modo che non bruci].
In una pentola capiente fate soffriggere il trito di cipolla e aromatiche con abbondante olio per circa 5 minuti, dopodiché aggiungete i pinoli, l’aglio, un cucchiaino abbondante di peperoncino e fate soffriggere il tutto ancora per alcuni istanti.
A questo punto unite i moscardini, fateli rosolare a fuoco vivo per circa 5 minuti, poi sfumate con un bicchiere di vino bianco, abbassate il fuoco e lasciate cuocere per circa 20 minuti, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo qualche cucchiaio di liquido di cottura delle cozze.
Trascorso questo tempo, unite le cozze, le vongole e i gamberi e fate cuocere per altri 10 minuti a fuoco basso.
Nel frattempo portate ad ebollizione l’acqua per la pasta e fate cuocere le linguine al dente. Scolatele e versatele nella pentola col sugo, fate saltare il tutto a fuoco vivace per qualche minuto ed ecco che la pasta è pronta.


E mi raccomando, niente pomodoro! avrebbe tutto un altro sapore...buono, senza dubbio, ma diverso.

E già che ci siamo vi rimando a dare un'occhiata ai bellissimi Crochi, che in questo periodo dell'anno iniziano a deliziarci tappezzando di viola e lilla i prati.

mercoledì 9 febbraio 2011

Muffin e plumcake alle mele profumati al mandarino.....


.....e un rimando alla meravigliosa Camelia, uno dei più belli ed eleganti arbusti che ci accompagnano con i loro fiori anche durante l'inverno.




Ingredienti secchi:
400 g di farina
200 g di zucchero di canna
1 bustina di lievito

Ingredienti liquidi:
2 uova
100 g di burro
150 ml di latte
succo di 3 mandarini

E anche:
2 mele renette

Sbucciate le mele e tagliatele e dadini piuttosto piccoli. Mettetele da parte.
Accendete il forno a 160°.
In una ciotola setacciate la farina, unite lo zucchero e il lievito e miscelate bene il tutto.
Fate sciogliere a bagno maria il burro con metà del latte e fatelo raffreddare. A parte sbattete le uova, aggiungete il succo di mandarino e il latte rimanente. Una volta che il burro sarà a temperatura ambiente unitelo ai precedenti ingredienti.
A questo punto versate tutto di un colpo la miscela di farina, zucchero e lievito e mescolate velocemente per amalgamare il tutto, ma senza esagerare. Per ultimo, aggiungete le mele e date un’ultima rimescolata al composto. Versatelo a cucchiaiate in stampini per muffin, cospargete di zucchero di canna e infornate a 160° per mezz’ora circa, o comunque fino a che non saranno ben dorati in superficie.


A me ne è avanzato un sacco, così ci è scappato anche un plumcake.