mercoledì 30 novembre 2011

Peperoni autunnali e pollo estivo


Peperoni nell’orto a (quasi) Dicembre: roba che mai mi sarei aspettata. Eppure, complice il caldo che qui in Liguria ha stentato e stenta ad andarsene, dalle piante ormai esauste di peperoni, dimenticate in un angolo dell’orto, pendono dei piccoli peperoni verdi, lucidi e sodi.
Li raccolgo subito, pensando immediatamente all’uso che potrei farne: pollo con peperoni e senape, uno dei piatti di carne che preferisco da sempre. Un piatto dai sapori decisamente estivi, reso leggermente piccante dalla senape e con quel gustino dolce-amarognolo tipico dei peperoni verdi. Per un veloce ritorno all'estate, un pochino in ritardo ^-^


Petto di pollo al forno con peperoni e senape

Per 2 persone:
1 petto di pollo da circa 400 gr
peperoni verdi
2 cipolle
1 cucchiaio di senape
1 mazzetto di timo
sale
pepe bianco

Fate appassire in una padella i peperoni tagliati a listarelle con le cipolle affettate sottilmente. Nel frattempo, dividete il petto in due parti, incidetelo in superficie con taglietti orizzontali e rosolatelo in una padella calda, circa 5 minuti per lato. Una volta cotti i peperoni, salateli, pepateli e aggiungete la senape e le foglie di timo, mescolando bene il tutto. Rivestite una teglia con carta da forno, disponete uno strato di peperoni, adagiatevi sopra il pollo, spolveratelo di sale e pepe e ricopritelo con i peperoni rimanenti. finite la cottura in forno riscaldato a 200° per circa 20 minuti.
Impiattate i petti separandoli dai peperoni, che saranno il gustoso contorno.

Ed ora, il peperone: Capsicum annuum, nome ingannevole perché, in mancanza di gelo invernale, è perenne, è una pianta della famiglia delle Solanacee (pomodori, melanzane e patate sono suoi stretti parenti). E’ una delle specie orticole più diffuse al mondo e si pensa che questa diffusione derivi dal fatto che è stata la prima specie originaria del bacino amazzonico settentrionale ad essere importata in Europa da Colombo. Ne esistono più di 3000 varietà, suddivise in Bell Pepper (peperoni dolci) e Chile Pepper (peperoni piccanti). In Italia è coltivato in tutta la penisola escluse forse le regioni più fredde ed in montagna: abbiamo varietà tipiche dal Piemonte (il quadrato di Asti) fino alla Sicilia (il friggitello verde).
Si dice che a Napoli il dialettale "puparuolo" sia sinonimo di persona sciocca e un po’ tontolona: c’è qualche napoletano che me lo conferma???

martedì 22 novembre 2011

Ero andata a comprare il pane...


E rieccomi qua!...come si dice dei fuggiaschi...era andata a comprare le sigarette e non è più tornata [nel mio caso, il pane]
Si, lo so, avrei potuto anche lasciare una nota, tipo "chiuso per ferie" o "ci si rivede in autunno" o robe del genere, ma chiedo scusa, non mi è proprio passato per la mente.
E così, dopo un'estate e metà autunno di frenetico lavoro, posso ricominciare a dedicarmi alla cucina, non spesso come prima, ma quel tantino che basta a rendere omaggio alla tavola e di conseguenza ad aggiornare questo piccolo spazio flor-culinario [???]. Naturalmente facendo i miei soliti giri tra i vostri, di spazi culinari, che tanto mi piacciono e tanto mi ispirano.
A tutti quelli che mi seguivano e che stoicamente mi hanno aspettata [!!!], oggi dedico un pane davvero speciale, dolce e piacevolmente aromatico, perfetto per le giornate che iniziano ad accorciarsi, col buio che arriva in fretta e l'aria frescolina che fa stizzire il naso...

Pane con miele e sesamo

Per gli ingredienti e la preparazione dell'impasto procedete esattamente come per le Chiocciole alla marmellata di prugne che trovate qui. Una volta lievitato l'impasto, stendetelo in un rettangolo unico, spalmatelo di miele, meglio se di castagno [dona un gusto più aromatico e deciso], cospargete di semi di sesamo e arrotolate il rettangolo di pasta, spolverando con un velo di farina; lasciate lievitare per un'altra oretta circa, dopodiché infornate a 170° per 1/2 ora, fino a che la superficie del pane non sarà bella dorata.
Vi consiglio di gustare questo pane ancora tiepido, molto fragrante e soffice.


Per finire, lasciatemi presentare uno degli alberi più belli e colorati dell'autunno, il Sorbo montano (Sorbus aria), che con le sue splendide bacche rosse dona ai boschi note profondamente colorate e calde. E' un albero  che vive spontaneamente nei boschi di latifoglie del Nord Italia, ma spesso viene anche utilizzato in parchi e giardini, per le bellissima colorazione delle foglie argentate nella pagina inferiore e, ovviamente, per il rosso vivo dei sui frutti autunnali, dei quali gli uccelli son ghiotti. Non solo gli uccelli però sono amanti di queste bacche: si dice infatti che i Celti e i Germani le considerassero uno dei principali nutrimenti degli dei, oltre ad essere amuleto contro fulmini e sortilegi. Ma allora, perché non piantare un Sorbo nel proprio giardino?? Io ci sto pensando, visto i tempi che corrono...